Tempo fa ho letto un articolo su donna moderna che parlava di alcune scrittrici giovanissime, vent'anni o poco più. Tutte ragazze della generazione Z che si sono fatte conoscere attraverso il web, blog o YouTube. Qualche nome? Margherita Nani, romana 18 anni, autrice del romanzo L'ospite che ha vinto il premio internazionale Città di Como, sbaragliando autori più maturi e navigati di lei.
Helena Paoli, 20 anni, ha pubblicato il suo primo romanzo a 17 anni, ha un blog e un canale YouTube in cui parla di libri.
Quando leggo queste storie non posso fare a meno di chiedermi: dove sarei ora se anch'io avessi potuto disporre di certi mezzi al tempo dei miei vent'anni? Magari sarei allo stesso punto, chissà.
È ovvio, sono domande senza risposta, salvo avere la macchina del tempo e tornare indietro per fare un esperimento. Tuttavia sono domande che offrono uno spunto di riflessione sui mezzi di cui dispongono oggi molti ragazzi e che, sfruttati bene, possono portare a dei risultati impensabili un tempo. Il vero problema di chi scrive è trovare un editore che gli dia fiducia (e che abbia voglia e tempo di leggere il suo manoscritto). Per questo avere a disposizione un mezzo rivoluzionario come il web per farsi notare può essere davvero la carta di volta.
Di casi ce ne sono stati diversi, oltre a quelli già indicati sopra, cito come esempio per tutti Anna Todd che si è affermata prima su whattpad e poi è stata portata ai vertici delle classifiche da una casa editrice con la serie After.
Purtroppo le case editrici vogliono sempre più la "pappa pronta" e se, frugando nel web, trovano qualcuno che ha già un certo successo allora ne approfittano. E perché non dovrebbero farlo in fondo?
C'è
un'altro importante elemento da considerare, questi ragazzi hanno il
tempo - tempo per creare e inventare, tempo davanti a loro per
affermarsi e aggiustare il tiro - cosa che esisteva anche per i ragazzi
di una volta, ma che forse non era sfruttata con i grandi mezzi della
moderna tecnologia.
Voi che non fate parte della generazione Z ricordate
i pomeriggi noiosi dell'adolescenza? Io li utilizzavo per
leggere, per pensare e fantasticare, magari anche per scrivere, ho
riempito diari di pensieri, poesie e tanto altro. La noia era una grande
alleata, non potevo fare di più ma la mia creatività avrebbe potuto
spingersi oltre se avessi avuto altri mezzi.
Per non parlare degli altri campi come musica e tutorial di ogni tipo che spopolano su YouTube.
Il fenomeno più noto, per esempio, è Rovazzi che, confesso, mi è molto simpatico.
Abbiamo ballato tutti, anche solo ascoltandola alla radio, la sua "Andiamo a comandare", seguito poi da "tutto molto interessante" e poi con le successive canzoni ben sceneggiate è riuscito a coinvolgere tanti personaggi noti che hanno reso i suoi pezzi molto più intriganti.
Non oso immaginare poi cosa farà la generazione Alpha, così sono chiamati i bambini nati dopo il 2010, nati già immersi nella tecnologia, bambini che a tre anni eliminano con un gesto della mano le notifiche che disturbano la visione di Peppa Pig sul display del cellulare della mamma. La mia nipotina di due anni digitava il pin sul cellulare mentre sua nonna (mia sorella) non sapeva come accenderlo.
Ci sono già bambini che fanno i baby influencer di professione, un bambino texano recensisce giocattoli sul suo canale YouTube con 15 milioni di iscritti, da quando aveva quattro anni, magari qui c'è anche lo zampino dei genitori. Ormai molte aziende mostrano notevole interesse verso questa fascia di piccoli consumatori per le loro campagne pubblicitarie e di marketing, i quali anche se non hanno un diretto potere di acquisto, possono influenzare notevolmente gli acquisti di casa per mamma e papà non solo per i giocattoli ma anche per televisori, telefoni e altre apparecchiature elettroniche.
Questi bambini hanno la capacità di passare da un compito a un altro - ossia da uno schermo a un altro - in modo molto più rapido, hanno però meno capacità di attenzione e di memorizzazione, forse questo non li avvantaggerà nelle materie scolastiche che necessitano di elevata concentrazione, ma avranno indubbi vantaggi in quelle dove è richiesta molta capacità intuitiva.
A questo punto comincio a sentirmi un dinosauro in via di estinzione o, forse, solo in lenta evoluzione. Voi cosa ne pensate?
Fonti testi
Donna moderna n. 26/2019
Donna moderna n. 40/2019
Fonti immagini e video
Pixabay
YouTube